Una domenica pomeriggio (facendo zappino alla tv per quelle poche volte che la guardo), trovo un programma interessante su RAI5. Stranamente, visto che la tv di stato solitamente ha dei programmi inutili e poco interessanti, ma stavolta la cosa mi prende. Il programma parla di TRASHtoTREND, il famoso brand di moda di Reet Aus, che produce con l’uso esclusivo di scarti di lavorazione del settore tessile e di altre attività produttive. In quindici minuti viene raccontato il sistema con cui Reet, seleziona i tessuti, produce i suoi abiti e come li commercializza. Ovviamente i suoi studi alla Estonian Academy of Arts di Tallin le hanno permesso di avere una visione diversa della moda e da qui, insieme alla sua passione per il green le hanno dato modo di esprimere il suo estro creativo creando linee di abbigliamento molto apprezzate dal mercato.
Nell’e-commerce si trovano altri prodotti, che vanno dagli accessori, all’home design autoprodotti sempre con materiale di recupero, perché la vera sfida intrapresa da Trash to Trend è proprio quella di rendere utile tutto ciò che potrebbe essere buttato. Questa nuova visione e modello imprenditoriale, vuole essere un segnale forte che Reet vuole mandare ai grandi produttori di prodotti fashion a finchè tutti possano adoperarsi per rendere questo mondo migliore per se e per quelli che verranno dopo di noi.